Translate

venerdì 19 luglio 2013

LA FAMIGLIA, LA TRIBU'

La famiglia (usrah), rispetto ad ogni singolo individuo, è più importante dello stato. L’umanità conosce l’individuo (l’essere umano) e l’individuo (l’essere
umano) normale conosce la famiglia. La famiglia è la sua culla, la sua origine
ed il suo riparo sociale. Per natura l’umanità è l’individuo e la famiglia, e non è
lo stato. L’umanità non conosce ciò che si definisce "stato". Lo stato è un
ordinamento (nizàm) politico ed economico artificiale, e volte militare, con cui
l’umanità non ha rapporto né ha nulla a che vedere. La famiglia è esattamente
come la pianta singola nella natura che sta all’origine di tutte le altre. Invece il
trasformare la natura in colture, giardini etc. è un procedimento artificiale
senza alcun rapporto con la natura vera della pianta, formata da un certo
numero di rami, di foglie e di fiori. Analogicamente per la famiglia: che i fattori
politici, economici e militari abbiano finito per ridurre insiemi di famiglie a
forma di stato, non ha nulla a che vedere con l’umanità. Perciò qualunque
situazione, circostanza o procedimento che conduca allo smembramento della
famiglia, o alla sua dispersione e alla sua rovina è inumana ed innaturale; anzi,
è arbitraria. Esattamente come qualunque atto, circostanza o procedimento
che porta all’uccisione della pianta, allo smembramento dei suoi rami, al
danneggiamento e all’avvizzimento dei suoi fiori o delle sue foglie. La società
ove per qualsiasi circostanza vengono minacciate l’esistenza e l’unità della
famiglia, sono come un campo le cui piante vengono minacciate dall’erosione
delle acque, oppure dall’arsura o dall’incendio, dall’avvizzimento e dalla
siccità. Il giardino o il campo fiorente sono quelli le cui piante crescono in
modo naturale, fioriscono, impollinano e si radicano saldamente. Lo stesso è
per la società umana. La società fiorente è quella ove l’individuo si radica nella
famiglia in modo naturale ed ove fiorisce la famiglia. Infatti l’individuo si
radica nella famiglia umana come la foglia sul ramo o il ramo sull’albero, che
non ha significato né vita materiale qualora se ne stacchi. Come non ne ha
l’individuo se si stacca dalla famiglia, nel senso che senza questa è privo di
significato e di vita sociale. Se la società dovesse giungere a far esistere
l’essere umano all’infuori della famiglia, diverrebbe allora una società di
emarginati (sa’àlìk), paragonabile alle piante artificiali.

LA TRIBU’
La tribù (qabìlah) è la famiglia che si è ingrandita a seguito della riproduzione.
Dunque la tribù è una grande famiglia. La nazione è la tribù che si è accresciuta
a seguito della riproduzione. Dunque la nazione è una grande tribù. Il mondo è
la nazione che si è ramificate in diverse altre a seguito della proliferazione.
Perciò il mondo è una grande nazione. Il vincolo che tiene legata la famiglia è
come quello che tiene legata la tribù, la nazione ed il mondo, sennonché esso
si attenua quanto più cresce il numero degli individui. La coscienza di
appartenere all’umanità (insàniyyah) comporta la coscienza nazionale
(qawmiyyah); la coscienza nazionale comporta quella tribale (qabaliyyah); la
coscienza tribale è un vincolo familiare (ràbitah usriyyah), il cui grado di
intensità però si attenua passando dal livello minore al maggiore. Questa è
una realtà sociale che può essere negata solo da chi la ignora. Dunque il
vincolo sociale, la coesione, l’unità, la concordia e l’affetto sono più forti a
livello familiare che tribale, a livello tribale che nazionale, e nazionale che
mondiale. Infatti i vantaggi, le peculiarità, i valori e gli ideali derivanti da detti
vincoli sociali si trovano quando il grado di tali legami è per natura forte e
indubbiamente spontaneo: ossia essi sono più saldi a livello familiare che
tribale; tribale che nazionale; nazionale che mondiale. Pertanto questi legami
sociali e i connessi vantaggi, peculiarità e ideali, svaniscono o si deteriorano
ogni qualvolta svaniscono o si deteriorano la famiglia, la tribù, la nazione e
l’umanità. Perciò è molto importante per la società umana salvaguardare la
coesione familiare, tribale, nazionale ed internazionale, per profittare dei
vantaggi, delle peculiarità, dei valori e degli ideali procurati dalla compattezza,
dalla coesione, dall’unità, dalla concordia e dall’amore familiare, tribale,
nazionale ed umano. La società familiare dal punto di vista sociale è superiore
a quella tribale, la tribale a quella nazionale, e la nazionale a quella
internazionale, per quanto riguarda la compattezza, la buona disponibilità
reciproca, la solidarietà e l’utilità.
I vantaggi della tribù
Poiché la tribù è una grande famiglia essa procura ai suoi membri le medesime
utilità materiali e peculiarità sociali che anche la famiglia procura ai suoi.
Infatti la tribù è una famiglia su scala più grande (ad-daragah ath-thaniyah).
Ciò che vale la pena ribadire per la sua importanza, è che l’individuo talora si
comporta in modo abietto, quale egli non potrebbe di fronte alla famiglia;
però, date le esigue dimensioni della famiglia, egli non ne avverte il controllo,
al contrario di quanto avviene per la tribù, i cui membri non si sentono liberi
dalla sua vigilanza. In base a siffatte considerazioni, la tribù ha formato per i
suoi membri un modello di comportamento divenuto un’educazione sociale
migliore e superiore a qualunque altra di tipo scolastico. La tribù è una scuola
sociale i cui individui crescono sin dall’infanzia permeandosi di ideali che si
trasformano in un comportamento di vita e si radicano automaticamente col
crescere della persona. Al contrario dell’educazione e delle scienze che
vengono inculcate in modo formale, e che svaniscono gradualmente col
crescere dell’individuo, perché sono formali ed acquisite dall’esterno
(ikhtibàriyyah), e perché l’individuo è consapevole che gli sono state inculcate
dall’esterno. La tribù è un riparo sociale naturale per la sicurezza
dell’individuo. In forza delle sue consuetudini sociali tribali essa fornisce ai
suoi membri un prezzo di sangue (diyah) di gruppo, un risarcimento (guràmah)
di gruppo, una vendetta di gruppo e una difesa di gruppo, ossia offre una
protezione sociale. Il sangue è all’origine della formazione della tribù, che però
non si basa esclusivamente su di esso. Anche la affiliazione (intimà’) è una
delle componenti della tribù. Col passare del tempo scompaiono le differenze
tra le componenti di sangue e quelle di affiliazione, e rimane la tribù quale
unità sociale e materiale unica. E’ però un’unità di sangue e di stirpe più forte
di ogni altra struttura.
Da: Il libro verde di Muammar Gheddafi.

Nessun commento:

Posta un commento