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martedì 20 agosto 2013

Social Networks, società schermo e le tante facce della CIA

agosto 14, 2013 1 commento

Primary Sources 21 agosto 2007

Il 18 giugno (2007), in risposta alle disposizioni del Freedom of Information Act e nel tentativo di soddisfare i requisiti di un ordine esecutivo, la Central Intelligence Agency ha rilasciato oltre 700 pagine dei suoi segreti più stretti, definiti “I gioielli di famiglia”, pubblicati sulla pagina FOIA del proprio sito. Nonostante i molti timori nella comunità d’intelligence, diventa chiaro che il rilascio dei file, il cui contenuto oggi è spesso di mero interesse, a ben 50 anni dagli eventi che descrivono, non porta all’auto-distruzione dell’agenzia. Se non altro, i file dipingono un quadro netto delle differenze tra ieri e oggi, sottolineando i notevoli abusi (si pensi alle estradizioni straordinarie) di cui l’agenzia ed i suoi “burattini” vengono regolarmente sospettati oggi.
L’osservatore della comunità d’intelligence James Bamford, autore di L’orecchio di Dio ha detto alla National Public Radio: “Hanno una sezione intera… su come la CIA ha detenuto un disertore russo in una cella creata dalla CIA, una mini-prigione per questa persona… ora c’è la CIA che incarcera persone in tutto il mondo“. Forse un altro motivo per cui i gioielli di famiglia della CIA non svelano le fratture fatali nell’organizzazione spionistica, è che la verità è più sfaccettata di quanto le 702 pagine pesantemente censurate possano coprire, in gran parte grazie alla propensione dell’agenzia nel creare aziende di comodo, società operative e agenzie disponibili al fine di continuare a gestire le proprie sporche operazioni segrete.

Air America: dalle Tigri volanti ai narcotrafficanti volanti?
La CIA ha utilizzato a lungo sia società di comodo (o società di “facciata”) che società effettive (con una differenza). Le società di comodo sono entità aziendali solo di nome, facciate vuote che non hanno alcuna attività reale. Sono essenzialmente un’operazione d’inganno volta ad occultare un’operazione segreta della CIA, almeno agli occhi indiscreti più superficiali. Le società operative, invece, sono entità reali di proprietà e gestite dall’agenzia. La più nota di esse sarebbe l’Air America, la società la cui antenata Civil Air Transport fu creata dall’eroe di guerra Claire Chennault delle famose Tigri volanti, e che avrebbe finito i suoi giorni scambiando droga con armi a sostegno delle varie guerriglie di destra. Un altro tipo di copertura aziendale è a disposizione della CIA sotto forma di società privatamente (o anche qualche volta pubblicamente) di proprietà e gestita da individui simpatizzanti dell’Agenzia. Uno degli esempi più noti sarebbe stata quella del compianto Howard Hughes, la cui nave idrografica Explorer Glomar fu uno degli strumenti d’intelligence più subdoli di tutti i tempi. Recentemente, abbiamo l’esempio istruttivo dell’ex senatore Paul Laxalt (un caro amico di Ronald Reagan), il cui studio legale era collegato agli aeromobili utilizzati dalla CIA per effettuare le extraordinary renditions.

Il social network è l’application killer dell’intelligence?
Come quest’ultimo esempio dimostra, società fantasma, facciate di copertura e aziende disponibili non sono tecniche che la CIA ha abbandonato ritornando ai vecchi tempi bui che servono da oggetto dei documenti “Family Jewels“. In realtà, oggi ciò sarebbe ancor più sfaccettato (e anche web-friendly) che mai. Uno delle più recenti operazioni coperte della CIA, sembrerebbe essere la possibilità piuttosto preoccupante che l’incredibilmente popolare applicazione social networking, Facebook, sia in realtà un strumento d’intelligence della CIA. Parte di questa ‘voce su internet’ si basa sulla dimostrata connessione, per quanto tenue, con l’abortito (ma sempre inquietante) Ufficio Informazioni Consapevolezza del Pentagono. Aggiungendo che tra le fonti dei finanziamenti di Facebook vi sono dimostrati legami con In-Q-Tel, un incubatore tecnologico della CIA, così diffondendo abbastanza fumo per un flame cospirazionista su internet.
Se il problema Facebook fosse solo il collegamento con Web 2.0, come apparso negli ultimi due mesi, sarebbe sufficiente, in particolare se si pensa all’enorme quantità di dati che le persone forniscono liberamente (e quanto facilmente possa abusarne un’agenzia d’intelligence dai bilanci massicci). Ma di punto in bianco all’inizio di questo mese, c’è stata la scoperta che il proprietario dell’influente sito Daily Kos, Markos Moulitsas Zuniga, sia un ex-dipendente della CIA che non avrebbe “alcun problema a lavorare per essa” ancora oggi.

L’aviazione segreta della CIA… e altro
Così come inquietanti e diffuse sono le insistenti voci che una delle più grandi e tecnologicamente avanzate aziende d’integrazione dei militari, la Science Applications International Company (SAIC), possa avere oscure radici nella Central Intelligence Agency. SAIC, azienda appaltatrice del multi-miliardario e cruciale programma di modernizzazione dell’esercito degli Stati Uniti Future Combat System (FCS), avendo avuto numerosi controlli ed essendo nota per avere la virtualmente continua presenza di funzionari della CIA e del Pentagono nel proprio CdA. Una barzelletta sulla SAIC si chiede “cosa appare capovolgendo la sigla SAIC?” La battuta diventa meno divertente quando si scopre che SAIC è l’azienda attestante l’efficienza delle macchine per il voto Diebold, e che sia anche l’attuale proprietaria della società che gestisce i domini Internet.
Ci siamo avvicinati brevemente alle estradizioni straordinarie in precedenza. Su questo argomento, vale la pena tornarci poiché è qui che l’uso più eclatante delle società di facciata della CIA appare, nel tentativo di nascondere i veri finanziatori dell’imponente flotta di aeromobili che, anche oggi, trasporta diversi sospetti terroristi in tutto il mondo, il più delle volte presso giurisdizioni in cui la massima ‘persuasione’ fisica è applicabile senza i vincoli imposti nella maggior parte delle nazioni occidentali. Una delle più antiche compagnie aeree operative dell’Agenzia è la Caribe Air, che fu al centro di alcune teorie del complotto che riguardano l’addestramento dei dirottatori dell’11 settembre; ma esempi più recenti (assieme alla scoperta di Laxalt) comprendono Keeler and Tate Management, LLC (società di comodo) e un assortimento eterogeneo di società operative nel settore dell’aviazione tra cui Premier Executive; Stevens Express Leasing; Devon Holding and Leasing; Bayard Foreign Marketing; Aero Contractor; Crowell Aviation Technologies Inc; Path Corporation; Rapid Air Trans Inc; Pegasus Technologies; e Tepper Aviation. Un’altra società di facciata della CIA, spuntata di recente, è la società Brewster Jennings-and Associates, divenuta nota nel 2003 quale datore di lavoro dell’agente coperto della CIA Valerie Plame. La fuga di notizie che ha spazzato via la copertura di Plame non ha smascherato solo lei, ma ha anche bruciato la Brewster Jennings.

Spie senza frontiere
Un altro settore ben sfruttato dalla CIA per la sua capacità di spiegare la presenza di cittadini degli Stati Uniti in tutti gli angoli del globo, è quello delle agenzie non governative e caritatevoli. Per molti anni era del tutto accettato che l’USAID fosse “il braccio umanitario della CIA“, e lo fosse pure Americares. Avvicinandosi un po’ al limite, la nota organizzazione umanitaria World Vision è anch’essa una copertura della CIA, “fornendo copertura agli esperimenti di controllo mentale dell’agenzia“. Queste teorie tessono un arazzo in cui l’assassino di John Lennon, Mark David Chapman, e l’aspirante assassino di Reagan, John Hinckley, fossero burattini mentalmente controllati, dei ‘candidati manciuriani’ con legami dimostrabili non solo con World Vision, ma anche con la famiglia Bush.

Il capoccia segreto dalla Silicon Valley
Teorie ‘fringe’ a parte, è chiaro che la CIA non solo da tempo crea e sfrutta centinaia di persone giuridiche, fisiche o meno, per i propri fini segreti. In effetti, per molti versi potrebbe essere considerata come una delle principali agenzie dalle fondamentali competenze. Tanto è vero, infatti, che la CIA ha finanziato una società di facciata il cui unico scopo era creare altre aziende, in parte o in tutto nella funzione di incubatrici per ulteriori operazioni occulte della CIA. Chiamata In-Q-Tel, la società fu creata come ‘ramo investimenti’ dell’agenzia nel 2000, e da allora è stata così attiva che, secondo un articolo del Washington Post del 2005, in cinque anni aveva “investito in più di 75 società e fornito più di 100 brevetti tecnologici alla CIA, la maggior parte dei quali non sarebbe mai stata adottata dall’agenzia d’intelligence“. Furono i finanziamenti della In-Q-Tel collegati all’avvio di Facebook, che per prima accesero le speculazioni sulla popolarissima applicazione del social networking quale strumento di raccolta dell’intelligence.
Forse la cosa più spaventosa di tutte è l’idea che la Central Intelligence Agency ha infiltrato la comunità finanziaria, arrivando al punto di creare (o almeno sfruttare) banche intere dedite a gestirne i finanziamenti occulti. Ma questa è un’altra storia, con decine di tentacoli che portano in ogni possibile direzione, e perciò è forse meglio lasciarla ad un altro articolo.
(Stay tuned…!)



Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

http://aurorasito.wordpress.com/2013/08/14/social-networks-societa-schermo-e-le-tante-facce-della-cia/

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