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martedì 24 settembre 2013

8000 detenuti nelle carceri segrete delle milizie libiche

18/9/2013
Non esistono diritti umani nella Libia occupata in mano ai mercenari al soldo delle potenze coloniali.

La situazione nella Jamahiriya occupata e' catastrofica, non esiste nessuna legge al di fuori della legge delle armi e del terrore.

Il Paese e' in mano ai mercenari delle varie milizie che controllano le varie zone della Libia, ogni gruppo ''governa'' il proprio territorio con la violenza, le torture e gli omicidi.

Il governo di occupazione di Tripoli non ha nessun potere di controllo, i diritti umani non esistono.

La cosa piu' grave e' che ogni milizia ha creato una ''giustizia privata'', ogni gruppo di mercenari possiede una prigione privata dove rinchiudere e torturare i propri detenuti.

Tutti conoscono il caso di Saif Al Islam Gaddafi, figlio della Guida della Jamahiriya Muammar Gaddafi, detenuto illegalmente in un carcere privato a Zliten ma altri 8000 detenuti si trovano nelle stesse situazioni.

Il dato viene confermato anche dal Ministero di Giustizia del governo centrale di occupazione, totalmente impotente di contrastare lo strapotere dei battaglioni di mercenari che infestano la Libia.

Le principali prigioni private sono dislocate nelle citta' di Misrata, Zawiya, Zliten e persino nella capitale Tripoli.

Altra vergognoso caso riguarda la prigione di Mitiga nella capitale libica: la famigerata prigione è sotto il controllo diretto del Supreme Security Committee ma nonostante cio' è un luogo terrificante dove ogni tipo di tortura viene praticata.

Altra questione scandalosa e' la situazione dei rifugiati: esistono intere comunità deportate, città distrutte, terrore e razzismo.

Il caso piu' famoso riguarda Tawergha, città la cui unica colpa è quella di essere stata leale al legittimo governo della Libia: i mercenari di Misrata hanno deportato i suoi abitanti, la citta' e' stata totalmente distrutta e ancora oggi viene impedito ai suoi abitanti di ritornarci.

Altri casi simili riguardano le citta' di Darj, Ryayna, Al Qalish e Mashashiya ma anche molte persone delle citta' martiri della resistenza all'oppressore coloniale Sirte e Bani Walid hanno subito la stessa sorte.

Purtroppo anche la situazione dei rifugiati politi libici all'estero e' disastrosa, centinaia di migliaia di libici fedeli alla Jamahiriya sono stati costretti a lasciare il paese nel 2011 per scappare alle persecuzioni dei miliziani, dopo oltre 2 anni molti di loro vivono ancora in campi di accoglienza in una situazione di indigenza, senza avere piu' niente.

Per loro il rientro in patria e' impossibile, le loro case non esistono piu' oppure sono occupate dai mercenari, verrebbero arrestati e torturati e molti probabilmente uccisi.

Il governo di occupazione non li riconosce come Libici e quindi non ha nessuna intenzione di aiutarli, alla faccia della riconciliazione nazionale, e anche la comunità internazionale non fa niente per loro.

Chi semina odio raccoglie tempesta, la grande marcia della resistenza popolare è gia' in movimento: presto il vergognoso governo di occupazione e i mercenari verranno cancellati dalla storia della Libia, presto le Masse riprenderanno cio' che gli spetta da diritto naturale, il potere.

Gcse Fonte:

www.mathaba.net/news/?x=633580

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