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lunedì 24 febbraio 2014

Io sto con Gheddafi e con il Popolo Libico.

9 marzo 2011
Voglio cominciare questo post con quanto ha commentato l’utente giuseppe:


(Sto con) Gheddafi tutta la vita. E’ del tutto evidente che siamo di fronte ad una guerra di tipo neocolonialista. “Lor signori” prima si sono fregati i soldi libici investiti in occidente, ora vogliono fregarsi il petrolio che sarà debitamente privatizzato.
I libici ahi loro impareranno le magnifiche virtù del cosiddetto “libero mercato” o come sarebbe meglio definirlo “capitalismo predatorio”. Gli utili da petrolio non saranno spartiti tra i libici ma finiranno alle sette sorelle petrolifere debitamente quotati alla bisca di wall street.
Nel giro di pochi anni il reddito e il tenore di vita dei libici si uniformerà a quello degli altri paesi africani (ora è quello più alto dell’africa…o appena dopo il sud africa).
In compenso i libici avranno il sacrosanto diritto umano alla lamentela: potranno criticare il governo (fantoccio) che li deruba, e ogni cinque anni avranno il diritto di scegliere un governante. I due candidati(generalmente uno di destra e uno di sinistra), faranno finta di litigare parlando di cose del tutto ininfluenti e secondarie. La sostanza non camberà entrambi saranno graditi all’impero e ai cosiddetti mercati (finanziari)…visto che nessuno si sognerà di nazionalizzare il petrolio.

Miserrima la situazione dell’Italia. Paese a sovranità limitata che deve rimangiarsi un trattato di pace e di amicizia con i libici (la dannazione di Badoglio)…dovrà rinunciare ad uno dei partner economici più important (saremo sostituiti da francesi, americani e inglesi)i. Vedrà gli investimenti fatti negli anni da Eni sfruttati da una delle sette sorelle. In compenso dovremmo fare fronte a migliaia di disperati in viaggio verso l’italia.
Passiamo per bombardatori (contro i ns interessi), traditori della parola data (trattati)…e invece siamo solo dei poveracci costretti a bombardare il nostro partner economico più importante al fine di consegnare questo partner nelle mani dei nostri “fedeli amici ee alleati”. Una tragedia.
Mio nonno direbbe “cornuti e mazziati”.
Il motivo è semplice, i cittadini libici della Tripolitania sono di gran lunga le persone con il tenore di vita più alto del Nord Africa, gente che poteva premettersi immigrati per i lavori più umili.


In Libia NON c’è nessuna rivolta per la democrazia ( visto i risultati delle “democrazie” vicine direi che c’è da capirli) in Libia non c’è una lotta per il pane, in Libia è in atto una lotta per spartirsi in modo diverso le ricchezze del petrolio.


La cosa triste è (cito giuseppe) che se e quando Gheddafi verrà deposto, il tenore di vita dei libici si uniformerà a quello degli altri paesi africani (ora è quello più alto dell’africa…o appena dopo il sud africa)


Non mi interessa e anzi trovo noioso discutere sui “veri” motivi che spingono Francia, Inghilterra e il Premio Nobel Per la Pace ad attacare la Libia, sono i soliti di sempre.


Qui e Ora voglio dichairare la mia solidarietà a Gheddafi e al Popolo Libico, augurando loro che trovino il modo di evitare di essere invasi e sfruttati. So che il regime Libico messo con le spalle al muro potrà reagire anche con atti di terrorismo. Se dovesse accadere è bene sapere che la responsabiltà per le vittime ricadrà anche e soprattutto su coloro che, eletti democraticamente,seduti su una comoda poltrona di pelle hanno ordinato l’attacco alla Libia.


Vi ricordate i mercenari che ammazzavano il popolo Libico: dove sono?


Vi ricordate le fosse comuni:solo un (famoso) cimitero sulla spiaggia come documetato da Enrico Mentana?


e infine:


DOVE SONO I CACCIA CHE BOMBARDANO I CITTADINI INERMI?


a Bengasi è pieno di giornalisti occidentali, non c’è uno straccio di immagine, di testimonianza, di intervista in ospedale con i (famigerati) sopravvissuti ai bombardamenti (è sì, le bombe hanno il vizio di fare morti e feriti di solito) che testimoni il massacro di civili inermi da parte dell’aviazione libica! Ma ci rendiamo conto di che complotto è questo!


E ora godetevi il Premio Nobel per la Pace, l’idolo di tutte le sinistre, dichiarare guerra a una nazione sovrana.
Un vaffanculo di cuore ai paesi Arabi e in particolare all’Arabia Saudita che dopo avere mandato le sue truppe a massacrare i cittadini del Bahrein (con il consenso del premio Nobel per La Pace), intende partecipare attivamente, magari mandando all’arrembaggio qualche principino volante* sui caccia reali a cui auguro di essere abbattuto al primo colpo.


* Forse non tutti sanno che tutti i piloti dell’Aviazione Saudita sono principi della casata regnante. Il legame di sangue è una precauzione per evitare diserzioni in perfetto stile camorrista,molto utile ad esempio quando c’è da tirare un missile sui propri sudditi.

I fatti giapponesi stanno oscurando quello che sta accadendo in Libia. Nonostante le “pressioni internazionali” il colonnello Gheddafi si appresta a vincere una guerra civile lampo. Vorrei qui esprimere alcune considerazioni supplementari sulla disinformazione che ci ha bombardato sulla Libia. Mi riferisco alla presunta “povertà” dei Libici che sarebbero stati tenuti dal regime in condizioni miserabil. E’ in gran parte falso! Avete fatto caso alle centinaia di migliaia di immigrati Tunisini e Egiziani in fuga dalla libia? Immigrati? Come immigrati? Come è possibile che un pese la cui popolazione è povera sia pieno di immigrati?


Una cosa che nessun telegiornale ha mai detto è che i cittadini Libici sono gli abitanti del nord-africa con il più alto reddito pro capite a testa e anche con un discreto (ma non uniforme) grado di distribuzione della stessa. Il peccato originale di Gheddafi è stato di tipo tribale, cioè avere permesso alla sua tribù (e a quelle alleate) di godere in maniera superiore di ricchezza e potere rispetto alle tribù a lui avverse. proprio quelle che vivono in Cirenaica. La rivolta in Libia presenta caratteristiche assai peculiari. Non è stata una rivolta per il pane, ne per il futuro ne tantomeno per la democrazia. Io penso sia una guerra di tipo tribale. Gheddafi non è stato abbastanza lungimirante da permettere uno sviluppo uniforme su tutto il territorio libico favorendo solo i propri legami tribali.

A sostegno allego un paio di sorprendenti grafici(per noi anestetizzati dall’informazione mainstream)

da:indexmundi.com





La Libia ha un PIL pro-capite 3 volte superiore all’Egitto. Si noti l’impennata dal 2005 cioè da quando Gheddafi fece “pace” con il mondo, abbandonando sogni nucleari (militari) e indennizzando le vittime dell’ attentato di Lockerbie.


Update 28/2/2011: Ho aggiunto in fondo al post una lettera del 24-Febrraio scritta da un imprenditore appena tornato da Tripoli e apparsa su Il Giornale nell’edizione del 26-Febbraio. Un punto di vista “leggermente” diverso rispetto alla vulgata mainstream.

Libia, Puzza di Complotto

Lo confesso, anche io all’inizio mi sono fatto prendere dall’emozione è ho creduto di vedere i massacri della popolazione Libica, ho creduto di vedere le truppe del Colonnello Gheddafi disertare, ho creduto di vedere i mercenari provenienti dal centro Africa fare fuoco su donne e bambini, infine ho creduto di contare 10.000 morti.

Ma…. non ho visto nulla di tutto ciò. Dove è la strage? Dove sono le centinaia di morti? Dove sono le squadracce della morte?

Scusate fermiamoci un attimo e accendiamo il cervello. Possibile che neppure un piccolo fotogramma testimoni quanto i media mainstream ( e purtroppo ci siamo caduti anche noi blogger con tutta la tastiera) raccontano di avere “sentito” da non meglio precisate testimonianze.

Ora metterò in fila alcune cose che ci propinano i media mainstream:

1) Ci sono in giro per la Libia squadre della morte che uccidono indiscriminatamente i civili, donne e bambini.

Non esiste per ora uno straccio di foto o filmato di queste squadre, eppure i contatti via internet e via telefono con la Libia sono APERTI. Solo 2 ore fa il TG3 ha documentato una “terribile testimonianza” di una abitante di Tripoli intervistata via Skype…. SKYPE?!? ma come skype! Basta una macchinetta fotografica da 60€ per fotografare e filmare qualsiasi cosa e poi mandarla in giro per il mondo via SKYPE. Invece nulla.

I testimoni, VIA TELEFONINO, raccontano di avere sentito gente che ha visto uomini armati che sparano sulla folla all’uscita della preghiera del Venerdi’. Il tizio sentito al telefono sempre dal Tg3 ha anche detto che “si dice” che gli uomini armati parlano un poco l’Italiano (?!?).

Poi scusate, vi pare verosimile che il Colonello Gheddafi usi una raffinatissima strategia che preveda il massacro di tutta la popolazione Libica a CASACCIO davanti alle moschee?!?

2) Ci sono centinaia di morti fatti dal regime nella Bengasi Liberata

E dove di grazia? A Bengasi oggi c’erano i giornalisti (con telecamere e apparecchi di trasmissione satellitare),c’erano consulenti militari USA e Francesi provenienti dall’Egitto, i TG hanno intervistato uomini donne e bambini. Fatto vedere folle festanti.

MA QUESTI MORTI A CENTINAIA DOVE SAREBBERO?

Fateci caso, ogni tanto il giornalista di turno sul TG di turno racconta di misteriose squadracce che vanno negli ospedali a prendere i morti per fare sparire i cadaveri… comodo vero? Ma andiamo avanti

3) Il Cimitero sulla spiaggia è una bufala.

Avete visto la mitica “fossa comune”, “da qualche parte” in Cirenaica. Il Video che ha fatto il giro del mondo. Onore ad Enrico Mentana del TG7 che stasera ha rivelato che si tratta di un cimitero “sulla spiaggia”. Si chiama proprio così “Cimitero sulla Spiaggia” ed è un normale cimitero Libico non una serie di buche fatte alla bisogna per seppellire le centinaia di morti.(non ho colto dalle parole di Mentana dove sia situato, basta andare sul sito di La7 e controllare)

Una bufala cosmica.

4) Le testimonianze dei rimpatriati in Italia

Nessuno ha visto una sparatoria, un morto, un fatto di sangue. Viene riferito che lo stato Libico è scomparso. Non ci sono più poliziotti, non c’è esercito, non ci sono controlli ma stranamente gli aereoporti funzionano.

5) La storiella dei giornalisti starnieri malmenati

Fateci caso, i TG riferiscono invariabilmente che le squadracce della morte di Gheddafi uccidono e stuprano la popolazione ma si limitano a malmenare i giornalisti stranieri. E perchè di grazia non li passano per le armi? E dove sono i malmenati?

A me sembra una comoda giustificazione per non avere sul campo nessun giornalista che possa documentare i fatti senza dovere pagare il prezzo di uccidere qualche “occidentale”. Li malmenano quindi non vanno sul campo, meno male che non gli uccidono.

6) Il consiglio di sicurezza dell Onu si riunirà Lunedì per autorizzare un “intervento” in Libia a scopo umanitario, i paesi “occidentali” dovrebbero congelare i beni della Libia.

E sulla base di cosa verrebbe deciso l’intervento e il congelamento?

Conclusione

La cautela è roba per giornali mainstream, quindi niente cautela su Rischio Calcolato, ci sono troppe cose che mi paiono assurde in questa vicenda. Viviamo in un mondo interconnesso dove le reti di telecomunicazione se funzionano (e a Tripoli funzionano!) possono veicolare gigabyte di informazioni al secondo. Immagini, suoni, perfino in alta definizione. Tutto quello che ci fanno vedere sono riprese confuse da cui non si capisce nulla, un carro armato che scorrazza per un parco (ma lo avete visto…che tristezza).

Davvero una strana guerra civile.

Forse sarebbe ora di guradare alla Libia con un minimo di spirito critico e cominciare a chiederci se quello che ci appare una guerra civile in realtà non è altro che un colpo di stato fatto da alcune potenze straniere (tra le quali non c’è l’Italia…) e non perfettamente riuscito.
Gheddafi ci ha certamente messo del suo con i video deliranti che ha mandato in onda, ma pensateci un attimo, oltre ai discorsi del colonnello cosa abbiamo veramente in mano?
fk

Update 28/2/2010: Lettera del 24-Febbraio-2011 apparsa su Il Giornale nell’edizione del 26-Febbraio.

La lettera / Vengo da Tripoli e vi dico che i giornali raccontano un sacco di menzogne

Egregio Direttore

Mi chiamo Paolo Pazzini vivo a Tripoli e sono appena rimpatriato ieri, 24 febbraio.

La nostra azienda ha dei contratti in Libia per questo vivo li, nel centro di Tripoli. Vorrei confortare le dichiarazione dell’Ambasciatore Italiano Schioppa: a Tripoli la situazione è calma, fino a ieri tutti lavoravano, e i bombardamenti sulla folla sono propaganda pura, come propaganda pura sono le fosse comuni. Infatti il cimitero di Tripoli sorge sul mare e le foto fatte vedere da giornali, e non, italiani («Repubblica» etc..) sono foto di normali sepolture in quel cimitero.

I giornali italiani ed in genere occidentali stanno raccontando una marea di menzogne mirate con l’appoggio di elementi libici che vivono all’estero cacciati dal Paese. Le faccio presente che io stesso lavorando con i militari, le assicuro che non un solo reparto dell’Esercito, né della Marina, né dell’Aviazione si sono ancora mossi.

Ci sono combattimenti nella zona di Bengasi ed in altre città dell’est tra la Polizia Libica (non le forze armate quindi) e le bande armate. Le due navi che, dicono, avrebbero disertato sono una menzogna e propaganda pura. É stato smentito anche dalle forze Amate maltesi, («Times» di Malta): nessuna nave militare libica è approdata a Malta. Ci sono state diserzioni di solo due aerei i cui piloti hanno approfittato della giusta occasione per espatriare all’estero chiedendo asilo, ma nulla a che vedere con diserzione delle Forze Armate.

La rivolta è iniziata da Bengasi mi hanno spiegato i militari, perché è stata fatta da egiziani, armati sino ai denti, entrati in Libia illegalmente che hanno preso il potere a Bengasi con l’appoggio di elementi libici dell’opposizione. Sono state fermate carovane di auto nella zona di Tripoli, cariche di egiziani e colme di armamento ed esplosivo di fabbricazione occidentale. E queste bande armate egiziane, sono state finanziate non si sa da chi.

Teniamo presente che con la propaganda che stanno facendo in giro per il mondo (con l’appoggio della opposizione italiana che lo fa per avere vantaggi elettorali interni, e perdite enormi per il sitema Italia) il gioco è chiaro, cioè togliere la Libia all’Italia, quindi a Eni, Impregilo, Finmeccanica e migliaia di altre aziende, (parliamo di contratti in corso per miliardi di Euro) per accaparrarsi il petrolio libico, le infrastrutture, e la posizione strategica.

Infatti, oggi, inglesi, francesi, americani, tedeschi, etc…etc… stanno già parlando di inviare «navi militari» per «aiuti umanitari», quindi installarsi nel Paese militarmente.

Il gioco è chiaro.

Fortunatamente Frattini sta cercando di tenere, dichiarando che ogni intervento deve essere fatto dall’Onu (quindi dopo aver acquisito prove, dimostrabili) e non unilateralmente da Nato, Usa, Francia, o Inghilterra.

La saluto cordialmente

Paolo Pazzini


Libero adattamento dall' originale: http://flipsideoftheeconomy.blogspot.it/2011/03/libia-puzza-di-complotto-io-sto-con.html

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