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sabato 19 aprile 2014

Il libro verde di Gheddafi

Saturday, 23 April 2011 14:25 Enrico Giardino
Muammar Al Gheddafi non è solo il rivoluzionario che ha conquistato l’unità, l’autonomia e la prosperità della Libia e del suo popolo. Come altri rivoluzionari , ha prodotto una teoria originale anticapitalistica - filosofica e politica- dello Stato, della democrazia ,dell’economia e della società, altra e diversa da quella marxista e liberal-borghese (3^ teoria universale).Le sue idee sono sintetizzate nel”Libro Verde”qui descritto in una sua versione del 1980. Conferenze internazionali periodiche hanno discusso ed aggiornato questa teoria e queste idee.

1.Un pò di storia misconosciuta

La Libia è diventata formalmente “indipendente” nel 1951, a seguito delle lotte anticoloniali di molti popoli del mondo e dell’Africa. Per 22 anni (dal 1911) aveva subito una disumana e cruenta colonizzazione italiana e mussoliniana , fatta di barbare atrocità contro il popolo libico (di cui dobbiamo vergognarci). Dal 1943 al 1951 ha subito l’occupazione militare franco-britannica (vincitori della 2^ guerra mondiale), che – dopo il 1951 - avevano affidato ad un loro “suddito” – il re Idris Al Senussi - il governo del Paese.

Ma nel 1969- con un colpo di Stato militare- Muammar Al Gheddafi ha deposto un sovrano screditato ed ha proclamato la Repubblica , conquistando e rafforzando il sostegno del popolo libico. In tutti questi anni il suo prestigio e la politica socialista del governo libico ha prodotto benessere, dignità ,unità ed autonomia in un popolo “tribale”, colonizzato e diviso. Conquiste sociali enormi – che non hanno esempi in tutta l’Africa- sono state realizzate : lavoro ,casa, istruzione, salute, trasporti,ecc. Queste conquiste hanno richiamato da altri Paesi masse di africani diseredati, accolti in Libia, anche se non con gli stessi diritti dei libici. Gheddafi non ha mai assunto cariche istituzionali, mantenendo un ruolo di “guida (e garanzia) della Rivoluzione”, sia in senso ideale e teorico che in senso pratico e concreto.
Non è vero –come scrive l’Atlante De Agostini – che Gheddafi abbia “abolito elezioni e partiti politici”, egli ha costruito invece un Paese di “democrazia popolare diretta” basato sulle idee – da lui stesso avanzate- della “3^ teoria universale” e del “Libro verde”. Sono idee alternative a quelle neoliberiste e capitaliste.
Con la riforma costituzionale del 1977, il Paese ha assunto i caratteri e la denominazione di “Jamaharia araba libica popolare socialista”, una identità “invisa” agli imperialisti occidentali per più di un motivo :il carattere popolare e socialista, la matrice araba, il modello sociale vincente (e non solo in Africa). Tra 2700 rappresentanti -eletti nei congressi popolari di base- vengono scelti i membri collegiali dei vari livelli territoriali, fino al congresso generale del popolo, da cui promanano solo 5 Ministri (!!).
Una teoria ideale, politica, economica e sociale – universale, anticapitalistica ed anticolonialista - altra e diversa da quella marxista e comunista pre-esistente, che ha avuto un seguito importante in Africa e nel mondo arabo: non a caso Gheddafi fu eletto segretario della Lega araba. Le elezioni popolari esistono e sono altre dalle truffe partitiche e oligarchiche che conosciamo in occidente. La teoria sociale libica critica sia il pluripartitismo borghese- capitalista (vanificazione del potere popolare) sia il monopartitismo sovietico o cinese (fonte di degenerazione burocratica e di svuotamento del potere popolare).Una lezione che ci riguarda da vicino, stante il monopolio partitocratico e mediatico dell’Europa e dell’Italia.
Grande attenzione la 3^ Teoria universale dedica alle comunicazioni di massa , come strumento diretto del potere popolare (non delegato). Altra lezione che ci riguarda direttamente, in Italia e in Europa.In un convegno internazionale del 1994 – invitato a riferire- ho espresso le mie proposte sul “Diritto A Comunicare”, riprese poi in una intervista riportata dal quotidiano nazionale libico.Dunque una teoria/prassi che si potrà anche criticare, ma solo dopo averla conosciuta e valutata seriamente.
Naturalmente la propaganda capitalistica, le difficoltà di lingua, l’ostilità- permanente, ingiustificata ed unilaterale- dell’occidente imperialista contro Gheddafi, hanno impedito ai popoli europei di conoscere alcunchè della storia della Libia o di Gheddafi, meno che mai delle sue teorie politiche e sociali.
Ciò è tanto più grave per noi italiani che dipendiamo dalla Libia per gas e petrolio e per affari commerciali consistenti ; elementi che ci hanno portato a siglare un accordo di cooperazione e di pace , oggi violato unilateralmente dal governo italiano, che partecipa all’aggressione militare contro la Libia di Gheddafi.
Siamo arrivati al punto di criminalizzare il legittimo governo libico – pro-Gheddafi - accusandolo di usare le armi contro gruppi (“patrioti “ ?) che usano la Nato e le armi per rovesciarlo.Strani “patrioti”! : nati dal nulla, armati e foraggiati da imperialisti stranieri, chiedono loro di bombardare e uccidere i loro concittadini per sconfiggere.... Gheddafi e il governo libico legittimo !!.
Gli imperialisti sono anche vigliacchi e opportunisti, disprezzano i popoli del mondo (anche i propri), per cui pensano che i leader rivoluzionari- come Gheddafi e Fidel Castro- o quelli che difendono gli interessi del loro popolo – come Milosevic e Saddam Hussein- siano della loro stessa pasta. Come nel tentativo di aggressione fallita contro Cuba e Fidel Castro (baia dei porci), si illudevano oggi che- a fronte dello strapotere delle armi USA-Nato, Gheddafi fuggisse, abbandonando il suo popolo. Questa notizia falsa hanno diffuso nei primi giorni dell’aggressione. Ma la cosa è andata diversamente, come vediamo, Gheddafi sta resistendo alla Nato ed ai “patrioti”, grazie all’appoggio diffuso e convinto del popolo libico.
Abbiamo approfittato dell’aggressione armata e delle bombe – che moltiplicano le morti dei civili- per rapinare le somme di danaro e le partecipazioni versate o acquisite dal governo libico in Occidente.Peraltro Gheddafi ha subito innumerevoli attentati,sempre falliti : nel 1986 aerei USA- con la copertura di U.K e dell’Italia- hanno bombardato proditoriamente la sua residenza, uccidendogli la piccola figlia.Un atto di brigantaggio e di terrorismo internazionale, come quello dell’aggressione di oggi (2011).
E’ impossibile per noi italiani conoscere la versione del governo libico sui fatti di oggi e di ieri.Il recente discorso di Gheddafi (2009) all’Università di Roma è introvabile, anche su Internet. Un coro sgangherato e strumentale reclamizza solo le sue presunte “nefandezze “ gheddafiane” Pochissimi dicono che si tratta di una neo-colonizzazione imperialista di rapina delle risorse energetiche e di eversione del modello socialista libico. Una neo-colonizzazione che usa perfino i vessilli monarchici del 1950.
Ma i nostri “soloni” dicono che Gheddafi - cioè il governo libico di cui egli non fa parte- ha oggi “tradito” la sua rivoluzione e il suo popolo, ma non ci dicono nè come nè quando ciò sia accaduto realmente. Lo accusano di essersi “legato all’occidente ed alle sue logiche”(!?), che essi sostengono qui in Europa.
Ma non forniscono mai dati di interesse sociale : quali diritti e conquiste sociali ha perduto in questi anni il popolo libico o gli immigrati dall’Africa ? Quali sono le idee e le conquiste tradite ?
Le aperture della Libia all’occidente imperialista ,e viceversa, sono dettate da interessi intuitivi e logici : da un lato il bisogno della Libia di stabilire accordi di pace e di non invasione (oggi traditi dagli imperialisti); dall’altro la necessità dell’Occidente di avere petrolio e gas e di fare affari ed investimenti nel Paese libico. Un rapporto messo in crisi da altri imperialisti concorrenti –USA, UK,Francia- che, approfittando delle sommosse popolari in Nord Africa ,vogliono colonizzare e rapinare la Libia con la forza delle armi.

2. Gheddafi e il “ Libro verde”

Il libro verde descrive una teoria politica socialista (anticapitalistica) innovativa, diversa da quella sovietica, basata sulla esperienza rivoluzionaria e di governo popolare arabo e sui valori “naturali ed universali” di equità individuale, di pace, di giustizia sociale e di partecipazione (democrazia diretta).
Altro che “dittatura di un folle”!! Il “libro verde” è articolato in tre parti , elaborate in tempi successivi .
A)- La soluzione del problema della democrazia ;
B)- La soluzione del problema economico;
C)- La base sociale della 3^ teoria universale.

A)- Democrazia :
Vengono criticate alla radice le forme di governo finora sperimentate, siano esse espressioni di un individuo, di un gruppo, di un partito o di una classe : forme mascherate di dittatura (falsa democrazia).Criticato anche il Parlamento -pseudo-rappresentanza popolare- mentre la vera democrazia consiste nella diretta partecipazione popolare senza intermediari.L’autorità e il potere deve essere esercitato direttamente dal popolo, non da eletti con i sistemi che conosciamo. Una volta eletto, il rappresentante esercita il potere a suo arbitrio, isolando la masse popolari dalle relative decisioni. Dove il Parlamento è formato da un solo partito, diviene lo strumento di quel partito, non del popolo. Lo stesso accade nei Parlamenti formati da più partiti. In altre parole , il popolo o rimane vittima del suo voto , o rimane sedotto, apatico rispetto alle scelte che lo riguardano. Il voto è basato su una propaganda fuorviante ed oligarchica (non è il caso dell’Italia ?).
Anche il/i partito/i, moderno strumento di governo dittatoriale, non è democratico, ma espressione degli interessi comuni e specifici di quelli che lo sostengono. Nella comunità il partito rappresenta sempre una minoranza. Lo scopo di formare un partito è quello di creare uno strumento di dominio sul popolo, cioè sui “non membri” del partito. L’esistenza di più partiti non risolve il problema, anzi lo complica , perchè intensifica la lotta di potere tra di loro, a tutto svantaggio degli interessi popolari.
Questa lotta è politicamente, socialmente ed economicamente distruttiva della società. Il partito rappresenta un segmento di popolo, ma la sovranità popolare è indivisibile. Il sistema partitico è l’equivalente moderno dei sistemi tribali o settari. Inaccettabile anche il concetto di classe, analogo a quello di partito, di setta o di tribù. Così ,ad es. ,la classe lavoratrice svilupperà una società separata che include tutte le contraddizioni della società precedente e tenterà di conseguire il governo di tutta la società ,senza mutazioni. Invece la base materiale di una società è mutevole nel tempo, per cui essa produce inevitabilmente società multi-classe.
Anche i plebisciti- o i referendum- sono una frode antidemocratica. La prassi del SI/NO nasconde la impossibilità di risolvere sul serio il problema della democrazia e del consenso.
La soluzione sta nelle conferenze popolari e nei comitati del popolo (democrazia diretta). In esse il popolo esercita direttamente il suo potere e la sua autorità, senza intermediari di sorta. Il meccanismo funziona dal livello di base (locale) fino a quello nazionale (generale). Ciascuna conferenza popolare di base elegge il suo segretariato. I segretariati di tutte le conferenze di base formano le conferenze popolari non-basiche. Le conferenze popolari di base eleggono i loro comitati amministrativi del popolo. Tutte le Istituzioni, a vari livelli, sono gestite dai comitati del popolo in connessione alle conferenze popolari che ne dettano la politica e ne controllano l’esecuzione. Si arriva così al congresso generale del popolo, i cui membri sono espressione delle Conferenze popolari e dei comitati del popolo (non di un Parlamento eletto).
La legge della società è l’altro problema da risolvere, insieme a quello della rappresentanza di governo.Tale legge deve essere basata sulla tradizioni del Paese o sulla religione. La Costituzione non può considerarsi espressione di una legge naturale, ma di una legge positiva, prodotto dei governi del Paese.
Inoltre la legge fondamentale (naturale) di una società non deve assoggettarsi a modificazioni storiche. E’ il governo che deve assoggettarsi alla legge naturale (eredità umana) e non viceversa. La religioni includono le tradizioni popolari, cioè la vita naturale del popolo e vanno rispettate.
Ma chi ha il diritto di supervisionare la società o di segnalare deviazioni di leggi ? Nessuna persona o gruppo ha questo diritto, esso appartiene a tutta la società e solo ad essa. Mediante i suoi strumenti di rappresentanza e di governo , la società garantisce l‘auto-supervisione delle sue leggi.
Come può una società re-indirizzare il suo corso, quando intervengano deviazioni dalle sue leggi ?
Tali deviazioni vanno corrette - non con la forza o la violenza- ma mediante sostituzioni e correzioni nell’ambito degli organismi decisionali e di rappresentanza popolare indicati.
La stampa e i mass media debbono essere mezzi di espressione per la società, quindi non debbono appartenere a singole persone, gruppi, multinazionali, ecc. La stampa democratica è allora quella gestita dai comitati del popolo, in rapporto a tutti i gruppi della società. Se un ordine professionale pubblica un giornale, questo deve riguardare solo questioni inerenti quella professione (es. medico-sanitaria).

B)- economia
Qui si criticano , in modo radicale , tutte le formestoriche di lavoro salariato, sia nella versione liberista e capitalistica che in quella socialista sovietica e di matrice marxista. Descritti i guasti e le ingiustizie “ineliminabili” associati ai due sistemi in lizza , Gheddafi- coerentemente con i principi della 1^ parte- propone l’azzeramento del lavoro salariato sotto qualsiasi forma, proponendo una disciplina del lavoro e della produzione nella quale i “produttori componenti” siano partner equivalenti e di pari dignità, che si dividono in parti uguali i frutti del loro lavoro. Una produzione che non deve creare accumulazione o surplus, rispetto ai bisogni concreti della società di appartenenza, per non generare profitti e sfruttamento.
Esemplifica il caso della produzione industriale e di quella agricola. Nel primo caso i “ produttori componenti” sono tre : materie prime, mezzi di produzione (macchinari e tecnologie), produttori (lavoratori).Nel secondo caso, sono due- terra e agricoltori- oppure tre – se si aggiungono i mezzi di produzione.In ogni caso il prodotto e i benefici della produzione vanno divisi in parti uguali (dividendo per 3 o per 2 ).
Passa poi ad esaminare i bisogni umani- personali e collettivi – affermando che non c’è libertà se il bisogno di uno viene gestito o controllato da altri (sfruttamento), siano essi soggetti privati o pubblici (lo Stato).Espone poi 4 esigenze primarie individuali : l’abitazione, il reddito, i mezzi di trasporto, la terra.
La casa deve essere proprietà di chi vi abita ; debbono essere vietati affitti e speculazioni abitative.
Il reddito non deve dipendere dal salario, ma dalla quota di produzione assunta come “partner”.
La mobilità è un diritto individuale, perciò i mezzi di trasporto non possono essere proprietà di Enti privati o pubblici che li concedono in cambio di tariffe imposte.
La terra non deve essere proprietà di alcuno : deve essere usata direttamente da chi la coltiva e da chi cura il bestiame, ma senza ricorrere a lavoratori salariati (auto-impiego). Vengono poi descritti le assurdità, i privilegi, lo sfruttamento, le ingiustizie conseguenti alla proprietà privata o statuale della terra.
Anche l’utilizzo di servitori domestici - a pagamento o non- è una forma di sfruttamento da vietare.
In sostanza, esigenze e bisogni regolati dal diritto naturale, più che da leggi e procedure imposte.

C)- base sociale della 3^ teoria universale
Il fattore sociale- fattore nazionale- è la forza dinamica della storia umana. Il legame sociale che unisce le comunità umane – dalla famiglia,mediante la tribù fino alla nazione –è la base del movimento della storia.Il nazionalismo è allora è la base da cui emerge la nazione e della sua sopravvivenza. Quindi l’unità nazionale è la base della sopravvivenza nazionale (avviso per la Lega di Bossi e per gli aggressori di oggi).
Solo il fattore religioso è rivale del fattore sociale che influenza l’unità di un gruppo. Una nazione dovrebbe avere una sua religione (unica).
Per l’individuo la famiglia è più importante dello Stato, che è un sistema artificiale politico, economico e talvolta militare. La famiglia è come una pianta con fusto, rami, foglie e fiori. La società fiorente è quella in cui l’individuo cresce naturalmente nella famiglia e la famiglia nella società (consonanza umana e sociale).
La tribù è una famiglia cresciuta con la procreazione allargata, allo stesso modo che la nazione è una tribù allargata. I legami sociali, la coesione,l’unità,l’intimità e l’amore sono più forti a livello di famiglia che di tribù, più forti nella tribù che nella nazione, più forti nella nazione che a livello mondiale. E allora necessario salvaguardare e rispettare queste entità dentro la nazione e tra le nazioni. La tribù è anche l’ombrello naturale per la sicurezza sociale : nata su fattori di sangue si estende verso una unità sociale e fisica.
La Nazione è un ombrello politico per gli individui (cittadini), un ombrello più ampio di quello tribale. La legalità nazionale è essenziale, ma al tempo stesso, una minaccia per l’umanità (nazionalismo aggressivo).La nazione si caratterizza per le sue origini, per la sua storia,per le sue tradizioni. La nazione è anche una struttura sociale il cui legame è il nazionalismo, ma è anche una struttura politica che non sempre è consonante con le strutture sociali. Qunado questa affinità/consonanza di interrompe, nascono rivolte sociali.
Gli Stati che sono composti da più nazionalità per motivi vari- religiosi,economici, militari,ideologici- saranno attraversati da conflitti nazionali finchè ciascuna nazione non avrà raggiunto la sua indipendenza, perchè il fattore sociale prevale inevitabilmente su quello politico.
Un lungo capitolo del libro verde è dedicato alla DONNA, essere umano che deve avere gli stessi diritti dell’uomo. In più, come soggetto di procreazione, deve avere- in famiglia, nel lavoro e nella società- un trattamento consono al suo ruolo materno e di stretto rapporto umano con la prole. Nè le “bambinaie” possono sostituire il ruolo materno, così come sono contrari al diritto naturale gli interventi anti-concezionali imposti da motivi di costrizione o di disagio. Le società moderne guardano alla donna come ad una merce : l’est come un bene da comprare e vendere, l’ovest non ne riconosce la sua femminilità. Comunque non deve esserci nessuna differenza di diritti umani tra uomo e donna o tra bambino ed adulto.
Altri temi trattati riguardano le minoranze -che le maggioranze non debbono coartare - i negri – destinati a diventare maggioranza nel mondo. Alla educazione e alla scuola- che non deve essere coercitiva secondo schemi imposti da individui o dallo Stato – ma libera scelta in base ad un offerta ricca e varia.
Seguono altre considerazioni che riguardano l’arte e la musica e lo sport – concepito come pratica sportiva libera e pubblica,accessibile a tutti i cittadini di ogni età.

Questi in sintesi i contenuti del “libro verde” che possiamo condividere o non, ma che meritano considerazione e rispetto, perchè abbiamo poco da insegnare su materie e valori di questo tipo. Sarebbe anche utile e giusto conoscere e valutare quante e quali di questi principi hanno trovato (o non hanno trovato)
realizzazione concreta nella Libia di Gheddafi, ieri come oggi. Alcuni sostengono che dopo una fase positiva ed evolutiva per il popolo di quel Paese, il governo libico e le sue rappresentanze popolari hanno tradito i valori iniziali e degradato lo stato sociale e il benessere dei cittadini o dei migranti ospiti. Ci portino le prove di quanto affermano e ci dicano quando e come ciò sarebbe accaduto. Non saranno certo gli aggressori bugiardi della Nato e i loro complici a spiegarci come stanno le cose, nè in Libia nè altrove.
Noi sappiamo bene che in questi anni , nei Paesi capitalistici, le condizioni di vita di cittadini, lavoratori, giovani, pensionati , sono notevolmente peggiorate, senza che si intravvedano soluzioni accettabili.Dopo il crollo dell’URSS e lo sfacelo del capitalismo, le “ricette” di Gheddafi vanno valutate e rispettate.

Roma 22 aprile 2011
Fonte: http://www.forumdac.it/ricerca-articoli-per-categoria/6-politica-internazionale/349-il-libro-verde-di-gheddafi.html

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