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domenica 26 luglio 2015

Libia, la polveriera che non si può ignorare

di Fiorenza Sarzanini 21 luglio 2015

Quando affonda un barcone con decine di migranti, oppure quando uno o più italiani vengono sequestrati, la questione libica torna in primo piano nell’agenda politica. «Bisogna affrontare la crisi e risolvere il problema», si affannano a sottolineare ministri ed esperti. Poi, passata l’emozione, non accade nulla. Va avanti così ormai da mesi con l’apparente urgenza di trovare una soluzione, senza che poi si presenti una proposta concreta e fattibile a livello internazionale. Il massimo impegno era stato promesso a febbraio, quando l’Isis aveva annunciato di aver «conquistato la Libia» e in uno dei video di propaganda uno dei leader avvisava: «Marceremo su Roma». Erano state annunciate missioni di terra e di mare, operazioni di polizia internazionale e una risoluzione dell’Onu per autorizzare l’uso della forza. Nessuna iniziativa concreta è stata invece adottata.


La Libia è una polveriera che rischia di esplodere con tutte le conseguenze che ciò comporta per l’Europa e soprattutto per l’Italia. Lasciare un Paese così vicino a noi senza controllo è un’omissione grave che può avere terribili conseguenze. Oggi sarà in Italia Bernardino Leon, l’inviato delle Nazioni Unite incaricato di trovare un accordo tra le varie autorità politiche che si contendono il governo dello Stato. Nessuno è ancora in grado di dire se i suoi tentativi possano portare a un risultato concreto, ma certo tanti mesi sono trascorsi dalla sua discesa in campo e il tempo appare davvero scaduto.



Stiamo pagando un prezzo altissimo soltanto per il fatto di trovarci dall’altra parte del Mediterraneo e ciò ha trasformato le nostre coste meridionali nella meta principale per i trafficanti di uomini. Ma un costo ben più alto rischiamo di pagarlo se non si riuscirà a fermare la rivalità tra le bande dei miliziani e soprattutto l’avanzata dei fondamentalisti. Anche tenendo conto che in Libia lavorano centinaia e centinaia di nostri connazionali. Una situazione che sarebbe davvero grave continuare a sottovalutare.

Fin qui l' articolo preso da: http://www.corriere.it/esteri/15_luglio_21/libia-polveriera-che-non-si-puo-ignorare-90ff3754-2f69-11e5-882b-b3496f35c4c0.shtml

Ma mi raccomando non parlate del prezzo che ha gia pagato il popolo Libico, non parlate del paese che è stato distrutto, non parlate del prezzo che il popolo Libico continuerà a pagare, gia dimenticavo, noi siamo gli italioti, quelli che si piangono addosso, quelli che vanno ad ""esportare la democtazia"" da bravi schiavi della NATO/USA/UK eccetera.

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