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giovedì 22 ottobre 2015

Libia, da Zuara accuse a Ue e Italia: non fate abbastanza sui trafficanti

16 ottobre 2015
Zuara accusa l'Unione europea e l'Italia di chiudere gli occhi di fronte ad altri traffici illegali, oltre quello che coinvolge i migranti, estremamente redditizi

ROMA - Gli italiani «sanno i nomi di tutti i trafficanti» attivi nella città di Zuara, nell'Ovest della Libia, da cui partono i migranti diretti in Europa. Tuttavia il traffico di esseri umani è solo una delle attività della mafia di Zuara, che gestisce anche il contrabbando di combustibile, droga e armi. Ma l'Unione europea sembra aver «chiuso un occhio» sugli altri traffici, tanto che molti libici ritengono che non voglia «intervenire contro il traffico di combustibile e di armi che consente ai trafficanti di esseri umani di agire».

Fermare tutti i traffici
«Gli italiani vogliono fermare questo business dei migranti. Ma a loro non importa degli altri traffici mentre noi li vogliano fermare tutti», ha detto ad Asia Times un cittadino di Zuara, identificato come Bashir che, insieme a un piccolo gruppo di persone, sta discretamente tentando di agire contro i trafficanti. «Ho incontrato personale dell'ambasciata italiana cinque o sei volte. Sanno i nomi di tutti i trafficanti», ha sostenuto Bashir, secondo cui i traffici di Zuara sono gestiti da un gruppo di famiglie, sul modello delle cosche italiane.
Il boss
Il boss di questi trafficanti sarebbe il direttore e azionista di un'azienda di Malta, identificato in Fahmi Slim Mousa Ben Khalifa, anche noto solo come Fahmi Slim. Originario di Zuara, di circa 45 anni, Slim avrebbe scontato solo in parte la condanna a 15 anni di carcere per traffico di droga inflittagli dal caduto regime di Muammar Gheddafi, fuggendo dal carcere allo scoppio della rivolta del 2011. Oggi sarebbe tanto potente che parte del porto di Zuara è conosciuto come «il porto di Fahmi Slim». Anche se non direttamente coinvolto nel traffico di esseri umani, gli abitanti di Zuara sostengono che collaborerebbe con alcuni trafficanti di migranti in altri traffici illegali.
Contrabbando di carburante
Asia Times ha tenuto a precisare di aver avuto conferma da un funzionario di un'agenzia internazionale del fatto che Fahmi Slim è coinvolto nel contrabbando di carburante ed è conosciuto dalle autorità italiane, francesi e maltese come possibile sospetto. E l'Ue potrebbe agire facilmente su Slim, ha sottolineato Asia Times, perchè «è partner e direttore dell'azienda maltese ADJ Trading Ltd, che possiede anche una nave cisterna chiamata Basbosa Star che ha una storia di movimenti che suggerisce contrabbando di carburante».
Fermare il flusso di denaro
Asia Times ha anche ricostruito la vendita di altre navi che vedono coinvolto Slim, chiedendo in conclusione: «Non è giunto il momento per l'Ue di usare il suo formidabile soft power per mettere fine a queste morti evitabili (dei migranti) fermando il flusso di denaro ai trafficanti?». Dall'inizio dell'anno sono oltre 600.000 le persone che hanno cercato di raggiungere l'Europea attraversando il Mediterraneo e sono più di 3.100 quelli che hanno perso la vita durante la traversata, stando agli ultimi dati diffusi dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Molte delle persone annegate nel Mediterraneo erano partite proprio da Zuara.
(Con fonte Askanews)
 

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