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mercoledì 23 marzo 2016

Tripoli: scontri tra RATTI favorevoli e contrari al "governo" di occupazione di Serraji

19 marzo 2016. vincenzo Nigro
Libia, scontri fra milizie a Tripoli. Misurata apre la strada al governo Serraj
NELLA notte e questa mattina le milizie della città di Misurata hanno avviato un'operazione militare a Tripoli con carri armati e "tecniche" pesanti per fare arretrare dalle loro posizioni le milizie che hanno dichiarato di essere ostili al governo di Fajez Serrraj, sponsorizzato dall'Onu.  Il battaglione "Alsomood" del capo misuratino ribelle Salah Badi assieme alle milizie di Tajura e alla "Tripoli operation room brigade" che è vicina al presidente del parlamento Nouri Abousahmin, sulla strada di Gargaresh e verso Bab el Azizia sono sotto il tiro dei misuratini vicini al governo di unità nazionale. Secondo le informazioni che arrivano da Tripoli gli scontri al momento sarebbero più che altro "dimostrativi": le milizie misuratine vogliono intimidire gli avversari di Serraj e prendere posizioni per preparare il terreno all'arrivo del governo sponsorizzato dalle Nazioni Unite.

Proprio ieri i governi di Tripoli e Tobruk avevano dichiarato di rifiutare l'ingresso in città del governo di Fajez Serraj. Tripoli in particolare aveva minacciato Serraj dicendo che "se proverà ad entrare in Libia ci saranno delle conseguenze". Il primo a parlare era stato era stato il "premier" di Tripoli Gweli; dopo di lui una milizia vicina al presidente del Parlamento di Tripoli Nouri Abusahmin ha annunciato che "faremo una lunga guerra contro chiunque tenterà di far entrare il governo di unità nazionale a Tripoli". Il gruppo aveva promesso di "annientare chiunque proverà a proteggere il Consiglio presidenziale" del governo di intesa nazionale, definito un "gruppo di traditori".

Ma una reazione ostile al governo sostenuto dall'Onu era arrivata anche da Tobruk, dove siede l'altro parlamento libico: "Con un atto senza precedenti alcuni paesi stranieri stanno cercando di imporre il Consiglio presidenziale del governo di intesa nazionale libico senza attendere l'approvazione del Parlamento", dice un comunicato del governo del premier filo-egiziano Abdullah Al Thinni. "Ciò rappresenta una violazione della sovranità libica e dei principi della democrazia e non fa che complicare le situazione". Al Thinni ha chiesto al Consiglio di presidenza del governo di riconciliazione e a tutte le istituzioni libiche di coordinarsi con loro fino al voto di fiducia del parlamento di Tobruk nei confronti del nuovo esecutivo. Il governo di Tobruk invita a "seguire la via democratica e a non violare l'annuncio costituzionale e la legge". Al contempo al Thinni invita la Comunità internazionale a non "compiere azioni con questo governo che non è riconosciuto".

A Tunisi invece il premier designato Serraj ha ripetuto anche ieri che entro pochi giorni sarà a Tripoli: "Abbiamo un accordo sul piano della sicurezza con la polizia e le forze armate a Tripoli e con alcune milizie che consentiranno entro pochi giorni il ritorno nella capitale del governo che si trova ora a Tunisi", dice Sarraj, che oggi in Tunisia incontrerà il ministro degli Esteri francese.


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