Translate

mercoledì 14 settembre 2016

Haftar e gheddafiani: un nuovo asse per la Libia?

Personalmente non credo sia una vera alleanza, per liberare la Libia occorre cacciare ANCHE Haftar, che è parte del problema ( uomo della CIA), e non la soluzione. Almeno questo articolo da un'analisi intertessante della situazione.

Haftar e gheddafiani: un nuovo asse per la Libia?
9 settembre 2016

Dal 2011 in Libia è in corso una guerra civile di cui non si intravede la fine. La situazione è composita ed in continuo mutamento. Con un ampio grado di approssimazione si può riassumere così lo stato presente delle cose:
-La Tripolitania è nelle mani di un’eterogenea coalizione di islamisti e anti-gheddafiani denominata “Alba libica”. E’ sostenuta dal movimento dei Fratelli Musulmani, dal Gran Muftì di Tripoli, da Turchia e Qatar. Da questa zona, si noti, salpa la grande maggioranza dei migranti diretti in Europa
-La Cirenaica è sotto l’egida del Parlamento con sede a Tobruk. E’ sostenuto militarmente dal generale Haftar, anti- islamista, che gode dell’appoggio di Egitto e Russia. Recentemente vi sono state frizioni con le Ong, velatamente accusate di agire per interessi stranieri.

-Teoricamente al di sopra dei governi rivali si situa l’esecutivo riconosciuto dall’Onu e presieduto da Al Serraj, che opera da una base navale di Tripoli. Il 21 agosto è stato però ufficialmente sfiduciato dal Parlamento di Tobruk ed il suo potere effettivo è decisamente limitato. Al Serraj è inoltre vincolato dall’appoggio militare interno delle milizie di Misurata (le stesse responsabili dell’esecuzione di Gheddafi) ed esterno degli Usa.
In questo quadro si inserisce l’offensiva dei gruppi armati di Misurata contro le posizioni dell’Isis a Sirte, con il consistente ausilio dell’aviazione americana. Una mossa che non è piaciuta ai politici di Tobruk, che hanno dichiarato: “Serraj strumentalizza l’assedio di Sirte per guadagnare punti di fronte agli occidentali. Ma dimentica che è proprio a Bengasi e Derna che si combatte con più determinazione contro Isis”. Postazioni jihadiste si trovano infatti in quelle città, che non sembra siano state prese di mira dai raid statunitensi. C’è peraltro il sospetto che l’attacco a Sirte non sia diretto solo contro l’Isis, ma anche contro ex-sostenitori di Gheddafi arroccati nella zona.
Nel contempo si sta profilando un’alleanza che potrebbe imprimere una svolta al conflitto. Varie fonti riportano che i gheddafiani della Tripolitania parteggino ora in maniera aperta per il generale Haftar e con loro ci sarebbero le milizie berbere di Nafusa e Zintan. Si tratta delle milizie che avevano catturato il “delfino” del Rais, il figlio Saif-al Islam, che però adesso sembra vivere indisturbato alla periferia di Zintan, con una scorta personale. Attorno alla sua figura si potrebbero coagulare i nostalgici della Giamahiria popolare e socialista.
Il nuovo asse in via di formazione coinvolge dunque questi ultimi e Haftar: nell’evolversi della situazione potrebbe essere un’alleanza decisiva per una lotta congiunta allo jihadismo e alle altre fazioni islamiste, in vista di una stabilizzazione del Paese e di una vera unità nazionale, che non esista solo sulla carta. Una forza militare e politica che costituirebbe un interlocutore privilegiato anche per affrontare seriamente l’emergenza migratoria, nel tentativo di debellare il traffico di esseri umani che proprio nella Tripolitania di “Alba libica” ha i suoi avamposti principali.
La stessa Italia, che gioca un ruolo decisivo nella regione, dovrebbe prendere atto del fallimento pressoché completo di Al Serraj, indirizzando il suo sostegno verso il governo di Tobruk, che appare, al momento, il più affidabile . L’Italia infatti dovrebbe senz’altro patrocinare, sull’altra sponda del Mediterraneo, la formazione di un governo forte e possibilmente laico; ciò non significa dare seguito ad avventurismi militari di chiaro stampo imperialistico, ma nemmeno restare passivamente alla finestra mentre altre potenze cercano di stabilire un primato geopolitico sulla Libia.




Preso da: http://www.azioneculturale.eu/2016/09/haftar-gheddafiani-un-asse-la-libia/

Nessun commento:

Posta un commento