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lunedì 1 maggio 2017

“I flussi migratori non sono naturali”: giovani comunisti riuniti a Salonicco per discutere sui rifugiati.


kne_salonicco

13 aprile 2017
Alcune organizzazioni giovanili di tendenza marxista-leninista particolarmente vicine alla Gioventù Comunista di Grecia (KNE), come la Gioventù Comunista di Turchia (TKG), la Lega della Gioventù Comunista (SKOJ) serba, il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) italiano, la Gioventù Socialista Operaia Tedesca (SDAJ), e i Collettivi dei Giovani Comunisti (CJC) spagnoli, si sono riuniti a Salonicco per discutere della crisi dei rifugiati. Il tema dell’immigrazione è stato affrontato con la consapevolezza che i partiti neofascisti e xenofobi riescono a costruire consensi proprio fra i lavoratori che dovrebbero invece costituire le fila dei movimenti di sinistra, ma è stato ribadito che non sono i rifugiati i nemici.

I presenti hanno convenuto infatti che l’immigrazione non è un fenomeno naturale e hanno criticato quella parte sinistra europea che sui migranti costruisce discorsi meramente caritatevoli privi di un’analisi anti-imperialista e di classe. Oltre alle guerre imperialiste, come quella condotta dai governi statunitense ed europei contro la Repubblica Araba di Siria o prima contro la Repubblica Popolare Socialista di Libia, vi sono anche i problemi economici come l’impoverimento di interi paesi a causa della politica di saccheggio delle loro risorse da parte delle multinazionali occidentali, del Fondo monetario internazionale, ecc.
Senza insomma una lotta contro l’imperialismo, non si potrà frenare i flussi migratori. E questi saranno utilizzati dal capitalismo per abbassare le condizioni di lavoro e mettere i lavoratori autoctoni contro quelli immigrati. A tal riguardo Karl Marx – hanno ricordo i giovani rivoluzionari riuniti in Grecia – parlando della contrapposizione fra operai inglesi e irlandesi spiegava che «questo antagonismo è artificialmente mantenuto e intensificato dalla stampa, dagli oratori, dalle caricature, in breve da tutti i mezzi di cui dispongono le classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. E’ il segreto grazie al quale la classe capitalista mantiene il suo potere. E questa classe ne è perfettamente cosciente».

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